15 aprile 2013

Sentirsi come sul ciglio di un trampolino

Ok, è ufficiale, sono andata, confusa e sinceramente disorientata!
Pensavo e speravo che queste sensazioni sarebbero arrivate tra qualche settimana, non a sei giorni dalla laurea!
Mi guardo intorno alla ricerca di un lavoro e...oddio è terribile, terribile, ma possibile che solo io non ci capisca una mazza di niente? Possibile che schiere di ragazzi laureati trovano lavoro, sanno come e cosa cercare, ci provano e io debba sempre restare due passi dietro gli altri?
Niente, non ce la faccio, apro una finestra e mi piglia il panico, un panico allucinante leggendo tutti quei requisiti, tutti quei lavori in cui io, porca vacca, non mi ci riesco proprio a trovare!
Non ce la faccio, leggo, sto attenta, cerco di capire, ma non è il mio mondo, non questo, possibile?
Dov'è finito l'entusiasmo trascinatore di due giorni fa? Possibile che si sia già spento?
Ecco, è come se mi trovassi su un trampolino, pronta per saltare...ma qualcosa mi blocca, non riesco a saltare, forse il trampolino è troppo alto, forse l'acqua sembra troppo profonda, forse potrei farmi male cadendo...così continuo a rimanere su quel trampolino.
Scelgo di scendere, insomma, chi me lo fa fare di starci se tanto ho paura a saltare? Ma non posso...non posso più scendere, ormai ci sono, non mi sono lasciata molto dietro, solo una scaletta.
Allora aspetto...l'ispirazione, il momento decisivo, una spinta, non so cosa aspetto....so che alla fine ci sarà chi mi curerà le ferite se la caduta sarà dolorosa, o che mi lancerà un salvagente se mi sentirò affogare, o che sarebbe anche capace di accorciare le gambe di quello stupido trampolino.
Come si fa però quando la diretta interessata rimane come paralizzata su quello stupido trampolino?
Dio, quanto avrei voluto rimanere alla base di quella stupida scaletta...

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